vagando, a parte a parte e l’ombre e i lochi
gli mostrò, l’invaghí, tutto d’amore
de la futura gloria il cor gli accese.
Virgilio, Eneide, VI
Wi-Fi
Contrariamente a quanto l’assonanza sillabica suggerirebbe, il Wi-Fi non
ha a che vedere con l’alta fedeltà, né delle connessioni né delle trasmissioni
dei dati. Certamente, si dirà, Guglielmo Marconi si occupò di Wi-Fi, là dove
impropriamente si faccia discendere la particella “wi” da “wireless”,
dall’assenza di fili che le trasmissioni radio portarono con sé (nel luglio 1897 Marconi fonda a Londra la Wireless Telegraph
Trading Signal Company, mentre Nikola Tesla radiocomandava già una barca in una dimostrazione
dentro al Madison Square Garden). Occorre, invece, tornare indietro fino al
Conte di Winchester, Hugh le Despenser (1 marzo 1261
– Bristol, 27 ottobre 1326) per ricavare l’esatta, e potenziale, etimologia del
termine. Il Conte fece installare una rete di avamposti sorvegliati da
contadini lungo i campi (fields)
della sua contea, in modo da avere un contatto con le informazioni territoriali,
le previsioni meteo, i pettegolezzi, le notizie in tempo reale. Wi-Fi è, così,
la contrazione di WInchester-FIelds come primo sistema informativo di rete a
connessione gratuita. A differenza di quel tempo remoto, in campagna ancora non
si trova traccia di Wi-Fi, ed è piú facile ottenere pioggia con l’omonima danza
indiana che connessione veloce nelle zone rurali della nostra Nazione. Al contrario, oggi le città – metropoli
piccole e grandi – non sono smart se
non offrono ampie zone di Wi-Fi gratuito, punti di accesso al quale attaccarsi
per una quotidiana fleboclisi di dati in entrata e in uscita. Come confidando
nell’intensità della preghiera rivolta a deità ulteriori, ora si spera nella
“potenza del segnale” e, là dove non sia presente un hotspot gratuito, in una connessione “aperta”, soglia di casa
lasciata dischiusa, piú o meno volontariamente, da privati, istituzioni, enti,
centri commerciali. Wi-Fi è una sigla che, semanticamente, funziona come una
collana di perle, perché si porta dietro, per poter funzionare, una serie di
concetti luminosi (Access point, Hotspot, Router, WLAN, Switch, AirPort…) senza
i quali il presente sarebbe meno “presente” e queste stesse parole, che li
rappresentano, in molti casi non sarebbero neppure leggibili nel momento in cui
ora, qui, tu le stai leggendo.
Nessun commento:
Posta un commento